Suor Angelica di Giacomo Puccini va in scena alla Pieve di Cellole
Ci troviamo di fronte a un luogo pucciniano d'elezione; se Bohème nasce letterariamente ambientata a Parigi, così come Tosca a Roma, qui è lo stesso Puccini a decidere la Pieve di Cellole come luogo di ambientazione della storia, che potrebbe benissimo essere ambientata altrove, in qualsiasi altro monastero di qualsiasi località. Giovacchino Forzano invece ci racconta che il Maestro addirittura tenne sul pianoforte la foto della Pieve per ispirarsi nella composizione, e ne scelse i tratti architettonici e paesaggistici per delineare l'ambientazione dell'opera. Giacomo Puccini non sfuggì al fascino e quindi al richiamo della silenziosa densità della Pieve di Cellole, tanto da citarla e immaginarla come rifugio al grigiore dei giorni milanesi e da eleggerla come scenario ideale della sua Suor Angelica. Interessanti testimonianze di ciò possono essere recuperate nel volume di Maurizio Sessa Andrò nelle maremme - Puccini a caccia tra Bolgheri e Capalbio nelle lettere a Giu