Il Carnevale di San Gimignano

San Gimignano in maschera.


Anche sotto le alte torri di San Gimignano, c'è una festa che affonda le proprie radici in un passato remoto.

San Gimignano, definita la “Pompei” oppure la “Manhattan”, sempre, del Medioevo, oscilla fra storia antica e modernità, con l'Età di mezzo a fare da perno. E all'ombra delle sue torri, ovviamente medievali, sono tanti gli eventi che attraggono i visitatori.


Tra questi c'è una festa antica, ma così antica, che non si conosce nemmeno l'esatta etimologia del nome. Si tiene in inverno, quando a San Gimignano non arriva il pienone di turisti, tipico della stagione estiva. Ma, anche in questa occasione, le strade e le piazze della città si riempiono di persone, ma vestite in modo molto buffo.



Questa festa non si svolge solo a San Gimignano: è famoso, infatti, quello di Rio de Janeiro.

È famoso, infatti, quello di Venezia. E, per restare in Toscana, è famoso, infatti, quello di Viareggio...


«È il Carnevale», direte voi, cari lettori: esatto!

A San Gimignano, a partire dagli anni Venti del secolo scorso, ma forse anche da prima, il Carnevale si tiene in un modo tutto particolare.




Si fonda sulla rivalità fra le due contrade presenti nel castello turrito e da questo scontro si alimenta e si rinnova. Le due contrade storiche sono l’Arcinobil contrada di «Piazzetta», o dei «Cellolesi», posta a nord del castello medievale, e la nobil contrada di «Maremma», o dell'«Arte della Lana», che occupa la parte meridionale del centro storico. E tranne che in poche occasioni, come negli anni Trenta e durante la Seconda guerra mondiale, oppure in qualche edizione più recente, si è sempre tenuto così: come se fosse una battaglia fra le due contrade, ma le armi sono i coriandoli e gli scherzi. Come se fosse una battaglia fra le due contrade, ma indossando soltanto le maschere.




I membri delle due contrade, riproducendo temi lontani, nel tempo o nello spazio, danno inizio alla tenzone partendo dalle due porte principali della città: porta San Giovanni per la Maremma, porta San Matteo per la Piazzetta.



Con i loro carri, a volte con le majorettes o con la Bandaccia, e con i mascheroni a piedi, le due contrade salgono per le vie principali: via San Giovanni e via San Matteo, due tratti di quella via Francigena percorsa dai pellegrini nel Medioevo. E, passando in mezzo alle torri e ai palazzi, con i loro mattoni che potrebbero raccontare la millenaria storia cittadina, i due cortei si incontrano, e si scontrano, in piazza della Cisterna e in piazza del Duomo. Ed è in questa piazza che, sotto gli occhi degli edifici che, da centinaia di anni, rappresentano il potere sacro, la Collegiata di Santa Maria Assunta, e il potere profano, il Palazzo comunale, tra scherzi e sfottò, fra balli e lanci di coriandoli, per quattro domeniche all'anno, quando il meteo lo permette, va in scena la magia del Carnevale.




Perché, spesso, è indossando una mascherina che l'Uomo mostra il suo volto più intimo e sincero, anche sotto le alte torri di San Gimignano...


Leonardo Antognoni





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